Le Navi Romane, Tipologia,tecniche di costruzione,glossario

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KyrosMa
view post Posted on 23/10/2008, 20:57 by: KyrosMa




TIPOLOGIA

Diverse erano le navi romane;si iniziera' con quelle maggiormente "rappresentative" della flotta romana:
le naves onerariae deputate al trasporto merci e in alcuni casi anche a quello militare(cavalli,soldati) e le naves longae cioe' le navi da guerra.


NAVES ONERARIAE

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Le navi onerarie erano navi piu' corte e piu' larghe rispetto a quelle da guerra;di aspetto tondeggiante,la loro lunghezza corrispondeva a circa tre volte la loro larghezza, che era a sua volta il doppio del pescaggio (nella media una nave era lunga 19 metri, aveva una larghezza di circa 6 e un pescaggio leggermente inferiore ai 3 metri). La prua era arrotondata e spesso dotata di un tagliamare, un dispositivo per migliorare la qualita' della navigazione; la poppa poteva terminare con una testa di cigno rivolta all'indietro ed era spesso appesantita da decorazioni, sculture e motivi architettonici. Talvolta le navi possedevano una scialuppa di approdo, che veniva lasciata in mare assicurata alla poppa. Nella maggior parte dei casi la cabina si trovava a poppa e sul suo tetto era posizionato il timoniere;a poppa erano presenti due unita' remo-timone uno per lato fissati tramite corde. Questi erano manovrati da una barra trasversale , il clavus, inserita nella testa del remo perpendicolarmente a questo,che li faceva ruotare sul proprio asse; questo tipo di timone non necessitava di un grande sforzo fisico da parte del timoniere. Generalmente queste imbarcazioni si muovevano grazie alla forza del vento, che andava a gonfiare le vele: sull'albero maestro,fissato nella parte centrale della chiglia, era tesa una grande vela quadra o trapezoidale, sopra alla quale poteva trovarsi una piu' piccola vela triangolare. A prua si trovava un secondo albero inclinato in avanti come un trinchetto e un terzo albero poteva essere presente a poppa. Tutte le navi erano comunque dotate di remi, utilizzati soprattutto nelle manovre di allontanamento e di avvicinamento;infatti il numero di rematori era esiguo perche' lo spazio era destinato per lo' piu' al carico.
Per quanto riguarda il tonnellaggio questo variava a seconda delle esigenze commerciali e lacapacita' di trasporto era calcolata in anfore (45-50 chilogrammi) o modii (circa 6.6 chilogrammi). La capacita' di 10.000 modii di grano (circa 70 tonnellate) era il limite inferiore per le navi di tonnellaggio medio, che potevano servire lo stato occupandosi dell'approvvigionamento di Roma e godere quindi di determinati privilegi(cioe' chi possedeva una nave poteva metterla a disposizione);la maggioranza delle imbarcazioni impiegate era di 3.000 anfore (150 tonnellate). Esistevano anche le muriophoroi, letteralmente "portatrici di 10.000 anfore" (500 tonnellate), considerate le navi piu' grandi del periodo fine-repubblicano ed imperiale,e navi capaci di trasportare fino a 1200 tonnellate come la Isis,nave della flotta granaria di Alessandria,descritta da Luciano (Navigium, 5), lunga 53 metri, larga 14 e alta circa 13 metri dalla chiglia al ponte.{Queste informazioni ,secondo me,sono utili per capire la grandezza di queste navi per cui non potremmo ruolare la consegna ad un singola persona ma per lo meno ad un piccolo equipaggio!}

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La maggior parte delle navi onerarie trasportava merci di varia natura:vino, olio, conserve di pesce, di frutta, frumento e altri generi alimentari (contenuti in anfore impilate nelle stive a formare diversi piani),le spezie provenienti dall'Oriente, il garum (salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato),l'incenso.Ma in queste navi potevano essere trasportate anche opere d'arte come statue e suppellettile di lusso, ( probabilmente entro imballaggi di paglia e avvolti da tessuti pesanti per attutire i colpi ed evitare danneggiamenti nel corso della navigazione) ,i marmi, gli animali.Le navi potevano prendere il nome dal tipo di merce trasportata :frumentariae,vinariae,bestiariae,lapidarie,etc.
Per la stabilita' della nave era importante la presenza della zavorra (da saborra, sabbia) che era onnipresente nelle stive senza la quale il pescaggio non sarebbe stato sufficiente. Oltre alla sabbia, anche pietrame di varia pezzatura,macine,rottami, erano utilizzati per questa funzione e, in qualche caso, anche i legumi. In ogni caso si cercava di non ritornare dal viaggio con la nave priva di un certo quantitativo di carico; se questo fosse stato di peso inferiore a quello del viaggio di andata, la differenza era rimpiazzata dalla zavorra
Poiche' all'epoca non esistevano navi passeggeri,questi viaggiavano sulle navi merci.Le condizioni dei passeggeri erano sicuramente molto alla buona, poiché le cabine di poppa erano assegnate solamente ai più abbienti e non sempre le navi commerciali disponevano di questa comodità. Il resto delle persone dormiva all’aperto sul ponte, solo con qualche stuoia e qualche tenda come riparo, considerato che il clima era comunque mite. I passeggeri che si trovavano peggio erano quelli alloggiati nella stiva, tra il carico di merci. L’approvvigionamento di cibo era a carico dei passeggeri ed era costituito per lo più da pesce secco, carne e farinacei; solo l’acqua era messa a disposizione dalla nave.
Gli alimenti necessari al sostentamento dell'equipaggio erano conservati alliinterno di contenitori, quali anfore, ceste o sacchi. La scorta per la navigazione comprendeva alimenti liquidi (acqua potabile, vino, olio e garum) e alimenti solidi (cereali, olive, frutta fresca o conservata, legumi, carne affumicata o sotto sale). Nella cabina potevano essere riposti anche oggetti personali dell'equipaggio o dei passeggeri, quali indumenti, calzature, anelli oppure i dadi che, custoditi in apposite scatoline o sacchetti, servivano come passatempo in viaggio. A bordo non mancavano i medicamenti, utili nel caso di mal di mare, mentre monete e bilance (stadere) venivano usate, una volta giunti in porto, per le transazioni commerciali. Per l'illuminazione si faceva grande uso di lucerne.
Le pratiche di culto non venivano trascurate dai marinai e a bordo potevano posto piccoli altari portatili e immagini di divinita'.Infatti la religione era un elemento molto importante per coloro che andavano per mare; i marinai erano molto superstiziosi ed osservavano precise consuetudini che avevano come fine il buon esito del viaggio. Sulla prua della nave erano generalmente dipinti due occhi con significato apotropaico, cioè per allontanare gli spiriti maligni. Si cercava di avere a bordo un uomo pio e allontanare gli empi, per propiziarsi gli dèi; si era molto diffidenti verso le donne. Ci si affidava alle divinità protettrici della navigazione, tra cui le principali erano Castore e Polluce, Iside e Serapide. Sacrifici e preghiere venivano effettuati prima della partenza, durante la navigazione e prima di entrare in un nuovo porto; accadeva anche che si compissero riti sacri nel passare vicino ad un famoso tempio o nel momento del pericolo.
Durante la navigazione, l'equipaggio, se non impegnato nelle manovre della nave, oltre alle pratiche religiose poteva attendere ad attivita' di manutenzione, come la riparazione di vele con aghi in osso, oppure alla pesca, utile per arricchire con alimenti freschi la povera dieta di bordo.
Tra gli attrezzi piu' comuni, ricordiamo lo scandaglio che, munito nella sua parte inferiore di una cavita' riempita di resina, serviva per conoscere natura e profondita' del fondale nonche' a seguire la rotta e a riconoscere i migliori luoghi di ancoraggio,oppure esamplari di macine a mano utilizzate a bordo per ricavare la farina dai cereali e preparare, cosi', polente, zuppe o pagnotte.

Grazie alle rappresentazioni di navi su mosaici sappiamo che queste venivano solitamente colorate, in particolare con il porpora, il blu, il bianco, il giallo e il verde; alcune navi da guerra venivano dipinte con un colore “mare” per non essere individuate troppo facilmente.Ogni nave aveva un suo nome, generalmente maschile se nave romana e femminile se nave greca; i nomi potevano essere luoghi geografici, divinità marine o protettrici della navigazione e anche nomi astratti. Solitamente tutte le imbarcazioni portavano con sé una statua evocativa del loro nome, che quasi mai era scritto sulla nave.
Il personale nei porti era molto vario e per lo più di umili origini. Vi erano fabri navales, i carpentieri e i costruttori; velarii, che fabbricavano e riparavano vele; vari tipi di scaricatori; mensores, che controllavano i carichi e i contenuti delle navi; tabularii, una sorta di ragionieri che registravano ciò che veniva misurato; horrearii, custodi dei magazzini.
Per quanto riguarda il personale della nave, oltre a rematori e marinai, le personalità più importanti erano: il gubernator, capitano e spesso anche timoniere; il proreute o pausarius, secondo e nostromo; il thoicharkos, una sorta di commissario di bordo che si occupava anche dei rapporti con i passeggeri; il diaetarius, che occupava la cabina della nave ed era forse lo scrivano; l’exercitor, l’armatore, che non era quasi mai a bordo.



NAVES LONGAE

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Le navi da guerra erano piu' lunghe e affusolate rispetto a quelle onerarie per essere piu' manegevoli e
piu' veloci nell'acqua.A tal proposito notevole era il numero dei rematori che occupavano in genere due file appaiate o tre sovrapposte su piani sfalsati al di sotto del ponte (vedi foto
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).Nelle quadriremi e quinqueremi la disposizione cambiava; in generale gli ordini erano di due o tre e ciascun remo era manovrato da più rematori.Nelle navi da guerra si crede che vi fossero due ponti con i rematori in mezzo separati da una corsia longitudinale.
La propulsione avveniva inoltre anche attraverso le vele situate su un albero al centro e forse anche a prua inclinato(come le onerarie?);all'avvistamento del nemico le vele venivano ammainate e l'albero poteva essere rimosso adagiandolo sul ponte per facilitare le operazioni miliatri.
Caratteristiche peculiari delle navi da guerra erano il rostrum,sperone di ferro a tre punte localizzato a prua ,che serviva a speronare le navi nemiche e facilitarne l'abbordaggio,(ogni nave, inoltre, era munita di un antirostro una sorta di speroni che evitavano l’eccessivo inserimento nel corpo della nave nemica speronata, e che permetteva di sganciare facilmente il rostro dopo l’attacco), i corvi che erano una sorta di ponte elevatoio girevole situato a prua terminante in un uncino che venivano abbassati grazie ad un sistema di carrucole sulla nave nemica per permettere l'aggancio il passaggio dei soldati romani che si riversavano cosi' sulla nave nemica,delle torrette presenti a poppa su cui si posizionavano gli arcieri (che scagliavano frecce di fuoco) in modo che potessero tirare da una posizione rialzata e quindi piu' vantaggiosa, e sul ponte onagri (sorte di catapulte) che sparavano vasi pieni di carboni ardenti e di pece e balistae che sparavano frecce di 1m di lunghezza a oltre 200m di distanza.L'energia cinetica era immagazzinata in matasse di crine, umane o animali, o in fasci di nerbo di bue, che lavoravano per torsione e la cui tensione era regolata con dispositivi straordinariamente sofisticati, al servizio della precisione del tiro.Passiamo in rassegna ,brevemente,alle navi da guerra piu' comuni:

BIREME:lunga ( a seconda delle epoche) circa 24 metri e larga poco piu' di 3 con due file posizionati sulla stessa panca.Soppiantata ben presto dalla trireme

TRIREME: lunga oltre i 40 metri e larga poco piu' di 6,tre file di rematori ( fino a 170) Queste navi, costituivano la vera "spina dorsale" della marina romana. Poteva trasportare una centuria (80 unomini) di fanti di marina.

QUADRIREMI e QUINQUEREMI:erano navi molto simili per dimensioni , lunghe circa 48 metri larghe 8 con un pescaggio di un metro circa .Esse rappresentavano le corrazzate dell'epoca e presentavano du corvi (uno a prua e una poppa) baliste,onagri,torrette.La quadrireme ospitava 240 rematori,15 marinai e 120 fanti di marina ;la quinquereme 300 vogatori 50 marinai 120 fanti!

ESAREME questa nave, in epoca imperiale, raggiungevano i 70 m di lunghezza e gli 8 m di larghezza ed erano navi utilizzate per il trasporto per lo piu' di ammiragli e alti ufficiali(nave ammiraglia detta anche navis pretoria) ma essendo armate come le altre,potevano partecipare agli scontri

Un tipo particolare di nave era la liburna (il cui nome forse originava dai Liburni pirati dela Dalamzia) ,nave di medie dimensioni ,dotata di due ordini di remi altamente veloce e manovrabile utile quinidi per inseguimenti,per il supporto logistico e il rapido trasporto delle truppe,per il soccoroso.Venne utilizzata sopratutto nelle flotte fluviali lungo il reno e il Danubio e contro i pirati nell'Adriatico.

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Il comandante della flotta intera era il praefectus classis o legatus classis(che si trovava nella navis pretoria ,ammiraglia), che anticamente era il console in persona; capitano di ciascuna nave era invece il nauarchus.I prefecti sottostavano a loro volta al Magister classis(capo di stato maggiore della marina). La flotta principale aveva seda a Capo Miseno e un'altra a Ravenna ma le coste del Mediterraneo erano piene di flotte cosi come i fiumi del Nord Europa. I rematori, chiamati remiges, erano per lo più schiavi obbligati a remare, seguendo il tempo scandito dall’hortator. I marinai, in latino nautae, erano solitamente liberti o uomini forniti dalle città alleate di Roma. I classarii erano invece i marinai che partecipavano ai combattimenti.

Alcuni nomi di navi

Esereme: OPS "Forza"

Quinquireme: VICTORIA

Quadriremi : FIDES, VESTA, VENVS, MINERVA, DACICVS, FORTVNA, ANNONA, LIBERTAS, OLIVVS.

Triremi : CONCORDIA, SPES, MERCVRIUS, IVNO, NEPTVNVS, ASCLEPIVS, HERCVLES, LVCIFER, DIANA, APOLLO, VENVS, PERSEVS, SALUS, ATHENONIX, SATYRA, RHENVS, LIBERTAS, TIGRIS, OCEANVS, CVPIDVS, VICTORIA, TAVRVS, AVGVSTVS, MINERVA, PARTICVS, EVFRATES, VESTA, AESCVLAPIVS, PIETAS, FIDES, DANVBIVS, CERES, TIBVR, POLLVX, MARS, SALVIA, TRIVNPHVS, AQVILA, LIBERVS PATER, NILVS, CAPRVS, SOL, ISIS, PROVIDENTIA, FORTVNA, IVPPITER, VIRTVvS, CASTOR.

Liburne :AQVILA, AGATHOPVS, FIDES, AESCVLAPIUIS - IVSTITIA, VIRTVS, TAVRVS RVBRVS, NEREIS, CLEMENTIA, ARMATA, MINERVA.


La navigazione commerciale sul Tevere

Merita particolare attenzione la navigazione praticata sul Tevere dal porto di Ostia fino a Roma; le merci erano trasportate in città grazie ad una complesso sistema affidato ai navicularii, proprietari delle imbarcazioni che svolgevano questo servizio. Vi erano moltissimi tipi di barche, ognuno delle quali svolgeva una particolare funzione:

Lenunculi: queste imbarcazioni, le più comuni, non avevano grandi dimensioni ma erano solide e stabili, nonché abbastanza veloci grazie ai molti rematori; per queste particolari caratteristiche venivano utilizzate come rimorchiatori per far entrare ed uscire le navi dal porto.

Scaphae: queste piccole imbarcazioni a remi con fondo piatto erano impiegate sia per il trasporto di merci e persone da una sponda all’altra sia come aiuto durante le manovre delle grandi navi.

Lintres: erano così definite le tipiche barchette fluviali, che avevano scafo stretto e allungato, basse fiancate e fondo piatto.

Naves caudicariae: tipiche del Tevere, queste erano le navi vere e proprie per il trasporto fluviale, avendo come caratteristiche una chiglia a carena piatta e un albero maestro reclinabile che poteva essere utilizzato come braccio di sollevamento per le merci; generalmente venivano impiegati per il trasporto di carichi molto pesanti perciò, poiché non potevano fare manovre con le vele o risalire la corrente remando, erano assicurati con delle funi a delle coppie di buoi che risalivano la riva destra del Tevere.


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Ancora navi!

Actuaria: Nave leggera, scoperta,non adatta al combattimento

Celox: Nave leggera e veloce usata militarmente con funzioni tattiche e ausiliarie

Corbita: Nave da trasporto fornita di due alberi, su uno dei quali si ponevano come segnale delle ceste (corbes)

Cubicolata: Nave cabinata

Cymba:Barchetta usata per lo più per navigare sui fiumi

Linter: Barca, piroga, zattera. Piccola imbarcazione ricavata da un tronco incavato o costituita da assi inchiodate insieme, usata per l'attraversamento dei fiumi

Myoparo: Nave usata di solito dai pirati, molto veloce e maneggevole

Phaselus: Battello di forma intermedia tra quella arrotondata della oneraria e quella allungata della nave da guerra. Era usato come
scialuppa per l'avvicinamento alle navi più grandi o come imbarcazione da diporto.

Ponto: Grande battello a fondo piatto, impiegato soprattutto in Gallia ed utilizzato per il trasporto di persone o cose.

Ratis: Zattera,imbarcazione semplice

Scapha: Scialuppa, piccolo battello imbarcato sulle navi più grandi o che le seguiva a traino

Speculatoria: Nave da esplorazione. Era una nave leggera e veloce, spesso mimetizzata con colori marini, per svolgere il suo compito
senza essere notata

Se volete vedere altri immagini visitate i siti seguenti: http://www.scuola3d.eu/lavorileonardo/vipi...navi_romane.pdf http://it.wikipedia.org/wiki/Marina_militare_romana http://utenti.lycos.it/marimini/blog/3/navi_romane.pdf


Edited by KyrosMa - 17/4/2009, 20:40
 
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