Tecniche di lavorazione del legno, L'Intarsio

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Menandro
view post Posted on 5/12/2008, 12:06




Storia dell'arte dell'intarsio

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-Cos’è l’intarsio

Si dicono generalmente intarsi dall’arabo “Tarsi”, quelle opere ornamentali o figure ottenute connettendo sopra una superficie piana elementi variamente sagomati di materia diversa (legno, marmo, avorio, pietre colorate, eccetera).

L’intarsio si applica alla decorazione di oggetti, mobili o alla architettura, rientrando nella più vasta categoria delle decorazioni polimateriche ottenute per incastri, inserzioni, incastonature, eccetera.



-Le origini dell’intarsio

La tecnica dell’intarsio ha origini antichissime.

In Egitto, intarsi in avorio e legno appaiono fin dal tempo della prima dinastia in cofanetti decorati con motivi geometrici rinvenuti da molte tombe.

Nell’Asia Minore, invece, è più diffuso l’intarsio di pietre dure e conchiglie (madre perla) disposte in un letto di bitume, si trovano, però, molti oggetti

di uso comune con piccole decorazioni intarsiate di lavoro pregiato, come certe tavolette da giuoco, alcuni strumenti musicali, mobili di lusso ed altro.

Nell’ambito del mondo cretese, si trovano preziose figurine con intarsio di cristallo di rocca, madre perla, legno e oro su steatite.

Nel mondo greco più antico, si trovano solo echi letterali, in genere con riferimento ad oggetti di importazione dall’oriente, ove, nel primo millennio, si mantiene la tradizione artigiana di questa arte per mobili o arredamenti.

L’intarsio appare intorno al terzo secolo avanti Cristo nelle zone dell’Asia Minore e col passare del tempo si diffonde in Europa ed in particolare in Italia, dove compare con il nome di “TARSIA” al tempo dell’Impero romano.

Scatole, cofanetti, oggetti di legno erano generalmente coperti di stucco e di pittura.

L’impiego del legno al naturale era cosa nuova che esigeva l’opera di intarsiatori abili nel ritagliare sottili lamine e nel variare i colori per mezzo deilegni diversi che si potevano rinvenire in Italia come l’ebano, il cipresso, il bosso ed il noce.

L'arte di colorire il legno risale ad un tempo molto lontano, infatti si ritiene che essa fosse conosciuta dagli Egiziani ed anche dai Persiani.


-Tipi di Intarsi

-Intarsio a Buio

Nell'introduzione alle varie epoche non si è mai citato questa tecnica che forse è la più emblematica dell'atto dell'intarsio; il perché dell'omissione è dovuto all'uso di questa tecnica costantemente in tutti periodi citati.
In cosa consiste: secondo il disegno o la sagoma prestabilita si scava il legno di fondo per poi inserirvi tessere di legno o di altro materiale quali:avorio, madreperla, pietre dure, o metalli,che saranno uguali alla parte scavata sul piano da intarsiare.

-La Tarsia a Secco

Una tecnica della tarsia è denominata a "secco", infatti anticamente l'intarsio poteva anche essere inserito a secco, senza l'uso delle colle. Questo tipo di tecnica fu usata per le tarsie a buio, perché solamente questo tipo di tecnica può essere adottata per un incollaggio a secco.

(Non riporto le altre tecniche perchè non conosciute nel nostro periodo)



-Le colle

Vari tipi di collanti sono stati adoperati nel corso della storia per attaccare le tarsie; generalmente, fino alla fine del periodo rinascimentale, le colle più “antiche” venivano ricavate dalla caseina o dalla colla di pesce e da ossi e pelle di animale, la cosiddetta colla forte.



-I legni

Abete: tenero, di colore bianco con venature rossastre e di struttura grossolana;

Acero: legno chiaro con specchiatura madreperlacea, di colore bianco tendente al rossiccio, rosato o bianco giallino; le radici presentano marezzature apprezzate per il loro effetto decorativo.

Ciliegio: compatto, rossiccio, facilmente attaccabile dai tarli e dall’umidità.

Rovere: molto duro ma facilmente lavorabile, si presenta bruno con larghe venature. L’andamento delle fibre più diritto e regolare presenta meno nodi.

Castagno: non molto duro ma di ottima resistenza, di colore bianco giallastro con venature più scure a specchiature che lo rendono simile a legno di rovere

Noce: di due tipi, noce nazionale. Colore bruno più o meno chiaro, in rapporto all’età della pianta, ha delle venature di colore più scuro ad andamento parallelo oppure ondulato. Poco resistenti agli xilofagi.

Mogano: legno duro di colorazione rossastra, tende a scurirsi con l’esposizione all’aria, ma resiste bene alle variazioni di temperatura ed umidità ed è inattaccabile dai tarli.

Palissandro: legno esotico di cui esistono due varietà. Quello indiano, di colore rosso violaceo, molto pregiato, usato per lavori di alta ebanisteria. Il palissandro Rio è di colore più scuro ed è immune dagli attacchi degli xilofagi.

Ebano:legno molto duro e compatto, di colore nero, a volte con striature marroni. Difficilmente attaccabile dagli xilofagi.


-Utensili

Scalpelli, sgorbie, seghetto a traforo, pialletti.
Gli utensili devono essere sempre ben affilati e adoperati con maestria, per ottenere dei buoni risultati.



Fonte:www.webalice.it/inforestauro/intarsio.htm

Edited by Menandro - 6/12/2008, 12:11
 
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