La Carpenteria Romana, Utensili e Termini

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Aleksander RI
view post Posted on 25/10/2008, 15:55




La Carpenteria Romana

Utensili e Termini

Edited by KyrosMa - 18/1/2009, 12:05
 
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Menandro
view post Posted on 14/12/2008, 19:04




UTENSILI

ARCHIPENDOLO
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Strumento, detto anche archipenzolo, usato principalmente dai muratori (structores, fabri caementarii), che serviva per verificare l’ orizzontalità di una retta o di un piano.(una sorta di livella)
Consiste in una squadra rigida formata da due aste congiunte ad angolo retto ad un estremo, da cui parte un filo a piombo, e collegate con una traversa.
Quando il filo a piombo corrisponde alla tacca di riferimento segnata sulla traversa, la retta di appoggio dello strumento è orizzontale

ACCETTA
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L'accetta è un attrezzo utilizzato nel taglio della legna, la parola deriva dal francese hachette, diminutivo di hache (= ascia), questo strumento è la versione compatta della scure.Questo strumento è costituito da tre parti:

1)il manico, costruito in legno, mentre le dimensioni tipiche sono circa 30-35 cm

2)la testa, chiamata anche ferro, costruita in ferro, con forma trapezoidale con un lato tagliente e con un peso totale di circa 600-700 g

3)il cuneo, che serve a fissare il manico alla testa.

L'accetta viene utilizzata con una sola mano, il tronco va colpito con un angolo di circa 60°.Attrezzo simile ma più grande e da usare con due mani è la scure.

ASCIA
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Strumento costituito da:

1)lama in ferro, ricurva con il taglio perpendicolare al manico

2)Il manico, viene infilato nell'occhio del ferro (di forma tronco-conica)

3)cuneo che allarga il manico nell'occhio del ferro, in modo da un rende il tutto solidale

Questo attrezzo veniva utilizzato in passato dai carpentieri per squadrare i tronchi da qui il nome mastro d'ascia con cui erano conosciuti
L'ascia viene comunemente confusa con la scure, il cui taglio è invece parallelo al manico, che viene utilizzata per l'abbattimento degli alberi.

GATTUCCIO

Sega stretta e pieghevole,a lama libera,e con manico ricurvo;serve per tagliare dove una sega comune a telaio non potrebbe entrare.

LIMA

La lima é un attrezzo manuale consistente in una rigida asta di acciaio legato, dentellato e rigato, con ad un'estremità un codolo dove viene innestata l'impugnatura, solitamente in legno o plastica.(non credo che esistesse l'acciaio figuriamoci la plastica! ;) )

Viene utilizzata in aggiustaggio, in falegnameria e in carpenteria per levigare e smussare oggetti in legno o in altri metalli, come il ferro, l'alluminio o l'ottone. Vi sono lime particolari per la lavorazione della pietra.
Esistono diversi tipi di lime, a seconda delle dimensioni, della forma e della dentatura.
Viene pulita con una spazzola d'acciaio per mantenerne l'efficienza di taglio.

MAZZUOLO
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Si definisce come mazzuolo un attrezzo usato in falegnameria per battere sullo scalpello.

È realizzato generalmente in legno duro e normalmente non si trova in commercio in quanto realizzato in proprio dall'artigiano che lo usa. Caratterizzato da una parte più grossa e pesante detta testa, di forma cilindrica o quadrata e da una parte più sottile detta manico solitamente rotonda.

L'uso è assimilabile al martello, ma non è sostituibile da quest'ultimo. I campi di utilizzo del mazzuolo sono collegati con l'utilizzo dello scalpello da legno. La testa piuttosto grossa, 60-80 mm di diametro, permette di colpire lo scalpello o le sgorbie con più facilità evitando di ferire l'operatore che li usa. Soprattutto durante i lavori di intaglio o scultura del legno questo permette di concentrarsi maggiormente sul lavoro da eseguire.
Un altro aspetto che caratterizza l'uso del mazzuolo riguarda l'usura dei manici degli scalpelli o delle sgorbie. Essendo questi ultimi realizzati in legno, battendo con un martello di ferro, in breve tempo tendono a spaccarsi ed a scheggiarsi, rendendo impossibile la lavorazione successivamente a mani nude

MORSA

strumento in legno o in ferro,in forma di frossa tenaglia,con una vita per allargarlo o stringerlo,utire per fermare il lavoro.

PIALLA
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La pialla è un utensile per la lavorazione del legno. La pialla in legno era conosciuta e utilizzata fin dal tempo dei romani. È composta da una lama tagliente, il ferro o coltello, realizzata in acciaio, o in ferro con un riporto di acciaio, la quale è fissata al corpo della pialla tramite un cuneo, detto bietta o lardone. Dall'altro lato il ferro sporge da una feritoia. Il movimento della pialla sul pezzo in lavorazione, asporta uno strato di legno di spessore costante detto truciolo. Essendo possibile regolare la sporgenza del coltello dal corpo della pialla, lo spessore del truciolo asportato sarà equivalente alla sporgenza del "filo" del coltello. Molto spesso la lama della pialla è fissato ad un controferro o controcoltello che ne riduce le vibrazioni e, spezzando i trucioli, permette di ottenere superfici più lisce e regolari. Il controferro è entrato in uso a partire dal XIX secolo.

Ci sono svariati modelli di pialle manuali, tanto che è quasi impossibile elencarle tutte. Possiamo comunque suddividerle in: pialle propriamente dette, sponderuole e incorsatoi. Possono essere realizzate in legno duro (leccio, faggio, carpino) oppure in metallo. Nelle pialle in legno l'apertura della feritoia è fissa, e non si può cambiare. Nella pialla in metallo l'apertura della feritoia e la sporgenza del coltello sono regolabili con molta precisione grazie a delle viti.

Tra le pialle propriamente dette i modelli più comuni e più diffusi sono i seguenti:

Pialla per sgrossare, detta anche sgrossino o sbozzino. Era la prima pialla usata per sgrossare le tavole segate rozzamente. Solitamente è lunga dai 25 ai 35 cm., ha la suola piatta ma il filo tagliente è curvo (convesso) in modo da asportare forti spessori di materiale. Ha la feritoia un po' più larga delle pialle per la finitura, proprio perché produce dei trucioli più grossi. E' molto faticosa da usare, tanto che in francese viene chiamata galera.

Pialletto a finire, utilizzato per la finitura delle superfici. Solitamente il ferro ha il filo tagliente diritto, ma gli spigoli sono smussati per non produrre delle rigature sulla superficie da piallare. Il pialletto generalmente è lungo dai 20 ai 25 cm.

Piallone, simile al pialletto a finire, ma molto più lungo (dai 65 ai 75 cm.) permettere di eseguire fili diritti sulle assi e di rettificare grandi superfici. Il maggior peso fornisce maggiore inerzia, e quindi la piallatura risulta più scorrevole, anche su legni con venatura ritorta o con nodi. In passato il piallone veniva usato anche per rettificare il banco da falegname.

Pialla a lama dentata, provvista di una serie di scanalature sul coltello e utilizzata per preparare le superfici da impiallacciare o per i legni a venatura molto irregolare.

Pialle da bottai, caratterizzate dall'avere il corpo non diritto ma curvo. Permette di ottenere dei pezzi curvi, quali, ad esempio, le doghe utilizzate per la costruzione delle botti o dei tini in legno.

Sponderuola:Pialla, solitamente sottile di spessore, caratterizzata dall'avere il coltello della stessa larghezza del corpo della pialla. Utilizzate per eseguire incastri o battenti.

Incorsatoi:Pialla simile alla sponderuola ma caratterizzata dall'avere il coltello e il corpo sagomato in varia foggia per permettere di realizzare cornici o modanature.


pialletto

Regolazione ed uso di una pialla manuale ;normalmente una pialla appena acquistata non è ancora utilizzabile in maniera soddisfacente, perché è necessaria una accurata messa a punto e l'affilatura del ferro. Innanzitutto si deve rettificare con precisione la suola, vale a dire la superficie inferiore, nella quale è intagliata la bocca. Poi è necessario rettificare il piano su cui appoggia il ferro: infatti il ferro deve essere bloccato perfettamente e non deve vibrare durante la piallatura. Per la stessa ragione è necessario controllare la buona tenuta del dispositivo di bloccaggio (vale a dire il cuneo per le pialle in legno, e il coperchio con leva a eccentrico per le pialle metalliche). Quindi per ottenere più incisione di taglio del pialletto, dovremo agire nel ferro spingendolo con il martello verso la suola (indicazione nel disegno freccia rossa);se vorremo avere l’effetto inverso, dovremo colpire con il martello il ceppo della pialla,( indicazione nel disegno freccia gialla).Quando avremo ottenuto la regolazione voluta fisseremo con un colpo di martello il cuneo, ( indicazione nel disegno freccia verde).
Nel caso sia presente il controferro è necessario rettificarlo in modo che appoggi perfettamente al ferro: se infatti sotto di esso si infilano dei trucioli la pialla si intasa e non si riuscirà a lavorare. Si dovrà anche controllare che la bocca della pialla non sia troppo larga, perché in questo caso il legno tenderà a scheggiarsi e non si potrà avere una superficie ben rettificata. Per lavori di precisione è sufficiente che la bocca sia larga quanto basta per far passare i trucioli (se l'apertura della pialla e' troppo ampia, il legno viene strappato anziche' tagliato - la superficie risulta inevitabilmente ondulata). Infine è necessario affilare con cura il ferro. Per piallature di precisione o su legno duro il ferro deve sporgere uno o due decimi di millimetro dalla suola, e il controferro deve essere molto avanti (circa 1 mm dal filo del tagliente). Per il legno tenero o per asportare più materiale il ferro sporgerà dalla suola 2 o 3 decimi, e il controferro sarà più indietro. Se usata correttamente la pialla manuale non è pericolosa, perché il ferro è protetto e sporge solo di pochi decimi di millimetro.

La lama della pialla dovrebbe sempre essere ben affilata, altrimenti le fibre del legno non vengono tagliate ma strappate in modo irregolare.Bisogna controllare spesso la superficie piallata e levigare la lama gia' con piccole imprecisioni; se la lama della pialla presenta gia' delle tacche, occorre tuttavia dapprima affilarla, meglio con una mola ad acqua.
La pialla deve esser guidata solo per due terzi della lunghezza del pezzo in lavorazione per evitare gli strappi, altrimenti inevitabili, alla fine del pezzo in lavorazione.

RASPA

La raspa è un attrezzo di origini antichissime, utilizzato per sbozzare, sgrossare, raschiare, levigare legno e materiali duri, come ad esempio pietra, marmo e tufo.É simile alla lima ma con dentatura più grossa e rada.La raspa è anche utilizzata dal maniscalco per pareggiare lo zoccolo del cavallo.

RONCOLA
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La roncola (detta anche localmente roncio, sarrecchia, pennato o marraccio) è un attrezzo agricolo formato da una lama metallica curvata a forma di punto interrogativo, affilata dal lato concavo e munita di impugnatura, solitamente di legno .Viene usata da agricoltori, boscaioli e giardinieri per tagliare (ma non per potare) rami di dimensione media o piccola, per tagliare canne, per appuntire i pali, per togliere la corteccia dai rami nella produzione di bastoni, ma utile soprattutto a pulire i tronchi dai rami. Ne esistono di diverse dimensioni, che possono essere indicate in una scala da 1 a 4.

Un attrezzo analogo per uso ma di forma diversa è il machete. Un attrezzo simile come forma e spesso confuso con la roncola è il falcetto.

SARACCO

Il saracco è un tipo di sega usato per tagliare grossi tronchi.Generalmente ha una struttura metallica (a forma di "C" o di "H") e una lama smontabile con una dentatura grossa. Si possono trovare anche modelli più leggeri o portatili usati per i campeggi.Può essere usata da 2 persone o da 1 sola persona.Procura un taglio più grezzo ma permette di lavorare più velocemente.

SCALPELLO

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Lo scalpello è un utensile usato in falegnameria ed ebanisteria per asportare piccole parti di legno, oppure in meccanica per i lavori di aggiustaggio, è utilizzato anche dagli artigiani muratori e in generale nella lavorazione della pietra. Le tre tipologie, dovendo operare su materiali con caratteristiche molto diverse tra loro, differiscono sensibilmente, sia per la forma che per il tipo di affilatura.
La versione per falegnameria ha la lama dritta a differenza della sgorbia che ha lama arrotondata o bombata. Si può percuotere sul manico con un martello per penetrare più facilmente il materiale. Possono avere il tagliente solo frontalmente oppure anche sui lati, si utilizzano per realizzare parti cilindriche o coniche, oppure, opportunamente manovrati, per forme convesse

Lo scalpello può essere usato (assieme al martello) anche per poter svitare le viti che sono state spanate (con innesto interno)Questa tecnica (martello e scalpello), risulta essere molto semplice e veloce nella sua esecuzione, permettendo di svitare anche le viti piu bloccate, ma richiede una corretta esecuzione, dato che se eseguita erroneamente può portare a un taglio della testa della vite, costringendo a una trapanatura e rifilatura.
È un utensile potenzialmente molto pericoloso se non viene usato con attenzione. Una regola generale è di non lavorare mai con la lama verso il corpo o la mano, ma indirizzando sempre la lama verso "fuori". Usare due mani, una che spinge e una che trattiene.

SCURE
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La scure è un attrezzo composto da una lama metallica assicurata ad un manico, solitamente in legno, questo strumento è la versione grande dell'accetta.E' costituito da:

1)La lama può avere varie forme ed è parallela al manico, (l'attrezzo simile ma con la lama disposta perpendicolarmente al manico è detto ascia), mentre il peso totale è di circa 1.400-1.500 g.

2)Il manico, può essere di legno, plastica o vetroresina, lineare oppure sagomato, in questo caso è noto come canadese, mentre le dimensioni tipiche sono circa 80 cm.

3)il cuneo, che serve a fissare il manico alla testa.

Per poterla maneggiarla si usano entrambe le mani, l'attrezzo con la stessa forma, ma più piccolo e che si maneggia con una sola mano è l'accetta.Viene utilizzata dai boscaioli per abbattere gli alberi anche di grandi dimensioni; oggi è sostituita dalla motosega.
Il suo uso più frequente è per spaccare manualmente i ciocchi di legno in pezzi più piccoli.
Una scure particolare, nota come mannaia era utilizzata per la decapitazione dei condannati a morte fino all'invenzione della ghigliottina

SGORBIA

La sgorbia è un particolare tipo di scalpello che possiede la lama, o ferro non piano ma sagomato in varie fogge.Il tagliente può essere dritto oppure curvo ,sono disponibili in varie misure e curvature.
Il tagliente dritto viene usato normalmente per sgrossare il pezzo, mentre il tagliente curvo si presta meglio per realizzare parti concave, in questo caso si può utilizzare anche uno scalpello con il tagliente opportunamente sagomato
Come lo scalpello è composta da un manico in legno dove è innestata la lama in acciaio. Esistono anche le sgorbie con tagliente a V per creare i solchi.
L'utilizzo della sgorbia avviene percuotendola sul manico con un mazzuolo o a mano per i lavori di finitura. Viene utilizzata per eseguire intagli sul legno, ricci, foglie, capitelli, putti o per sagomare parti di mobili bombati o per eseguire sculture vere e proprie. In base al tipo di affilatura le sgorbie si distinguono in sgorbie da incontrare o da intagliare.
Le sgorbie vengono utilizzate inoltre per la scultura su gesso.


SEGA A TELAIO

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La sega a telaio, detta anche in quadro, è quella in cui la lama è tesa al centro di un telaio con due stagi. E’ certo l’ uso di questo attrezzo presso gli antichi Romani, carpentieri e falegnami, come dimostrano vari reperti, in cui sono rappresentate seghe a telaio (rilievo di altare ai Musei Capitolini di Roma; stele funeraria dell’ imprenditore Gaius al Museo Rolin di Autun in Francia; rilievo della bottega di un falegname alla Direzione dei Musei comunali di Roma).

Era usata per tagliare soprattutto tronchi e rami di alberi non molto grandi (con diametro inferiore ad un piede circa), in quanto l’impiego di questo tipo di sega è limitato proprio dalla presenza del telaio.

SUCCHIELLO
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Il Succhièllo è un piccolo utensile manuale utilizzato in falegnameria.È costituito da:
1)un'impugnatura che serve per imprimere il moto di rotazione necessario per far penetrare la punta nel legno
un'asta di metallo che costituisce il corpo dell'utensile
2)la punta conica fornita di un tagliente elicoidale
3)L'attrezzo ha una lunghezza di 10-15 centimetri, e permette di praticare dei piccoli fori nel legno senza ricorrere all'ausilio di un trapano. Ce ne sono di diametri diversi, a seconda della grandezza del foro da ottenere.
Un tipo particolare di succhiello viene utilizzato per prelevare campioni di legno dai tronchi d'albero.

TRAPANO A VOLANO

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Il trapano a volano, detto anche ad asta o ad archetto, è il caso tipico di utensile realizzato nel periodo mesolitico, circa 7.500 anni fa, il cui uso si è protratto per millenni fino agli anni ’50 del secolo scorso. Con la corda arrotolata attorno al ferro cilindrico, esercitando una pressione sulla traversa di legno, si imprime un moto rotatorio al ferro stesso, che dotato di una punta provoca la foratura del materiale sottostante. Il volano serve a mantenere costante la rotazione.

In epoca romana veniva usato fra l’ altro nella scultura lapidea (es. colonna di Marco Aurelio, Arco di Costantino).

Il modello esposto, funzionante, è una riproduzione di un esemplare di epoca romana (I – II sec.) ritrovato negli scavi di Aquincum, sito archeologico presso Budapest. L’ originale si trova presso il museo di questo sito.

RIASSUMIAMO:

Per abbattere un albero di grosse e medie dimensioni: SCURE

Per abbattere un albero di piccole dimensioni (al di sotto di un piede circa) e per segare rami: SEGA A TELAIO

Per tagliare dove una sega comune a telaio non potrebbe entrare: GATTUCCIO

Tagliare i tronchi: SARACCO

Per tagliare (ma non per potare) rami di dimensione media o piccola, per tagliare canne, per appuntire i pali, per togliere la corteccia dai rami nella produzione di bastoni, ma utile soprattutto a pulire i tronchi dai rami: RONCOLA/FALCETTO

Per spaccare i ciocchi di legno: ACCETTA

Per squadrare i tronchi: ASCIA

Per sgrossare le tavole segate: PIALLA DA SGROSSATORE,RASPA

Per sbozzare, sgrossare, raschiare, levigare legno e materiali duri, come ad esempio pietra, marmo e tufo: RASPA

Per smussare e levigare: LIMA

Per asportare piccole parti di legno o per lavorare la pietra:SCALPELLO (il MAZZUOLO viene utilizzato per battere)

Per intagliare: SGORBIA/SCALPELLO

Per rifinire le superfici: PIALLETTO A FINIRE / PIALLONE

Per eseguire incastri o battenti: SPONDERUOLA

Per eseguire cornici e modanature: INCORSATOI

Per praticare fori: TRAPANO A VOLANO

Per praticare piccoli fori: SUCCHIELLO



Fonte:http://www.gsr-roma.com/museo/museo.html e wikipedia
http://www.webalice.it/inforestauro/

Edited by KyrosMa - 22/1/2009, 22:13
 
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KyrosMa
view post Posted on 14/12/2008, 23:38




TERMINI

AFFILARE:ridurre a taglio piu' fine i taglienti

ARROTONDARE:dar forma rotonda a qualcosa

LEVIGARE:rendere ben liscio

PIALLARE:lavorare di pialla (assottigliare,spianare,pulire)

RASCHIARE: portare via,strisciando forte,cio' che e' sulla superficie di una cosa

SAGOMARE: dare forma

SGROSSARE : portare il pezzo grezzo (che può essere un pezzo di ramo, oppure un listello, o un pezzo di asse) ad una forma regolare, da cui si potrà quindi ricavare il particolare che abbiamo in mente

SMUSSARE:tagliare l'angolo.lo spigolo a qualcosa

TORNIRE: arrotondare,levigare

Edited by KyrosMa - 18/1/2009, 12:58
 
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