La Carpenteria Militare, Armi da assedio,l'accampamento militare

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Menandro
view post Posted on 9/12/2008, 16:13




Armi da assedio nell'Antica Roma.

Durante l'Impero Romano esistevano le seguenti armi da assedio:

- Ariete;
- Balista;
- Catapulta;
- Onagro;
- Torre d'assedio;


-Ariete (arma)

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Storia e descrizione:
Essa veniva utilizzata per sfondare le porte di accesso delle fortezze e dei castelli, o le mura quando non erano particolarmente spesse, praticandovi delle brecce.

Quest'arma è costituita essenzialmente da una grossa trave, solitamente ricavata dal fusto di un albero, con una estremità rinforzata da una calotta di metallo. La calotta spesso aveva la forma di una testa di ariete, da cui il nome della macchina.

L'ariete veniva utilizzato facendo cozzare la testa della macchina con forza e ripetutamente contro il bersaglio fino a distruggerlo. La spinta veniva inizialmente prodotta da soldati che correvano sorreggendo sulle braccia il tronco facendo in modo da farlo impattare con la maggior violenza possibile. In seguito, con l'aumentare dello spessore delle mura e dei portali, fu necessario appendere l'ariete ad un castelletto per aumentarne la potenza distruttiva. In questi casi per il movimento del tronco era anche possibile impiegare delle funi. In un primo tempo queste venivano tirate in modo tale da portare indietro l'ariete; successivamente, raggiunto l'angolo massimo di trazione del tronco sul castelletto, venivano rilasciate così che la testa dell'arma colpisse il bersaglio con quanta più veemenza possibile.

Per proteggere i numerosi soldati addetti all'ariete dagli attacchi avversari sia in fase di avvicinamento alla fortezza, sia durante tutta la fase di sfondamento, l'ariete venne, in seguito, protetto da una struttura in legno tale da coprirlo integralmente, ad eccezione di un foro dal quale usciva la trave per colpire. Il rivestimento veniva poi imbottito di pelli umide, così da proteggere l'arma dai fuochi con i quali i difensori tentavano di incendiarla. Da ciò deriva il nome di ariete-testuggine. Nel corso del tempo l'ariete e la struttura a sua protezione aumentarono di dimensioni, tanto da richiedere l'uso di buoi per il suo trasporto.


-Balista

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Storia:
Inventata dai Greci e largamente utilizzata dalle truppe romane, la Balista fu senza ombra di dubbio l'arma da lancio a lungo raggio più utilizzata e meglio progettata del periodo classico ed alto medievale.

Descrizione:
La balista (latino ballista, a sua volta derivato dal greco ballistés, da ballo "tirare" meglio "lanciare") è una grande macchina d'assedio inventata dai Greci e usata soprattutto dai Romani. Lanciava grandi dardi o giavellotti o pietre sferiche singolarmente o per piccoli gruppi, secondo il modello.Era costituita da una base a treppiede che sorreggeva il telaio. Quest'ultimo era costituita da una struttura a forma di cassa, entro la quale vi erano le matasse di torsione e le braccia, e dal piano dove venivano posti i proiettili. Tutta la struttura era mobile nelle diverse direzioni. La gittata massima usata dai dardi era di 350 m e di 180 m con pietre che pesavano 800 grammi.


È considerata l'arma più complessa costruita prima della rivoluzione industriale[senza fonte] e l'unica arma pre-industriale ad essere stata progettata scientificamente.

In generale la ballista si costruiva in legno, con qualche parte costruita o al meno rivestita di metallo e venivano utilizzate corde o tendini di animali come tensori.

Riceve l'energia dalla liberazione di due grandi matasse ritorte.


-Carrobalista

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Storia:
La carrobalista fu la prima macchina da guerra mobile dell'esercito romano.

Introdotta nel I sec. A.C., è un'evoluzione della balista che poteva essere montata su un traino e spostata agevolmente con l'ausilio di cavalli. Nacque dalla necessità di costituire un tipo di artiglieria che potesse essere utilizzata anche in battaglia e non solo durante gli assedi.

In genere le centurie venivano fornite di 10 onagri e 50 carroballiste.
Venne largamente utilizzata dall'imperatore Traiano contro i daci e in Mesopotamia contro i parti.

Descrizione:
La carroballista sfrutta la potenza di molle di bronzo composte da molte anime per sparare lunghe frecce oppure "ghiande" di piombo. Viene manovrata da due uomini ed è costituita da quattro parti principali: il calcio dove si trova il congegno di scatto, il telaio dove sono le corde e i bracci di metallo, un sostegno e il carro. Una specie di vite di puntamento consente di alzare o abbassare la direzione dei dardi.

-Catapulta

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Storia:
Le prime catapulte appaiono nel mondo greco verso la fine dell'epoca classica; tra i primi ad adottarle furono Dionisio di Siracusa e Onomarco di Foci.

Le catapulte aumentarono potenza e gittata nel periodo ellenistico, soprattutto grazie all'introduzione delle catapulte a torsione e al loro perfezionamento. Possiamo seguire il loro sviluppo attraverso la lettura dei trattati sull'argomento scritti da Bitone, Filone di Bisanzio, Erone di Alessandria e altri autori.

Nel periodo imperiale e nella tarda antichità la potenza delle catapulte andò decrescendo, finché se ne abbandonò la costruzione

Descrizione:
Una catapulta è una macchina da assedio che sfrutta un braccio per scagliare con tiro curvo grosse pietre di cento, duecento e più libbre e i proiettili di ferro e di piombo. Fra due montanti verticali, era disposta orizzontalmente una matassa attorcigliata, in mezzo alla quale era piazzata l'estremità di un braccio di legno. L'altro capo del braccio era terminato da una specie di cucchiara in cui si mettevano dei blocchi di legno o di metallo, che formavano una vera e propria mitraglia oppure dei liquidi infiammabili chiusi in un recipiente. Per far agire la macchina, si abbassava il braccio orizzontalmente, piazzando il proiettile nella cucchiara e poi lo si liberava per mezzo dello scatto. Il braccio ritornava con forza e scagliava il proiettile, che continuando il movimento ricevuto dall'impulso, abbandonava il braccio e descriveva una parabola. Il nome deriva dal greco "kata pelta", ovvero "attraverso lo scudo": il pelta è il piccolo scudo di legno e cuoio della fanteria leggera greca. Originariamente infatti la catapulta scagliava dardi capaci di trapassare le corazze meno robuste. Con il tempo il termine è passato ad indicare una qualsiasi macchina che scaglia un oggetto, ma con catapulta generalmente ci si riferisce alla macchina da assedio medioevale, il cui nome specifico è onagro.

Le catapulte venivano solitamente assemblate sul luogo dell'assedio, e gli eserciti portavano con loro pochi o nessun pezzo di tale macchina, in quanto il legno era solitamente disponibile sul posto.



-Onagro (arma)

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Storia:
Non si può indicare una data precisa in quanto molto simile alla catapulta

Descrizione:
L'onagro è una macchina bellica, simile alla catapulta, destinata al lancio di masse solide.
Era formata da un massiccio telaio in legno che veniva trasportato su quattro ruote, nella cui parte centrale era disposto l'organo di propulsione formato da due fasci di materiale elastico (in genere cordame). Fra queste matasse vi era un braccio, costituito da un robusto palo, munito all'estremità di una fionda nella quale veniva inserita la massa da lanciare costituente il proiettile. L'estremità di questa fionda veniva trattenuta in basso attraverso un argano. Agendo su un congegno di scatto, il palo suddetto sbatteva contro una superficie inclinata postagli di fronte ad esso, consentendo in tal modo al proiettile, sostenuto ancora dalla fionda, d'iniziare la sua parabola di lancio. L'onagro era in grado di scagliare masse solide ad un'altezza di 40 m e ad una distanza di 200-600m. Queste misure variavano: sia in funzione del peso lanciato, sia in funzione del punto di attacco della fionda. Cambiando, infatti, il punto d'attacco della fionda, spostandolo più in alto o più in basso, si poteva variare sia la gittata che l'alzo del tiro. Il suo nome deriva, probabilmente, da quello dell'omonimo asino selvatico di origine asiatica al cui scalciare erano paragonate le caratteristiche dell'arma.


-Torre d'assedio


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Storia:
Il loro utilizzo era già diffuso in età classica, in particolare al tempo dell'Antica Roma. Basti ricordare alcuni importanti assedi come quelli di Numanzia del 133 a.C., di Avarico del 52 a.C. o Gerusalemme del 70.

Descrizione:
La Torre d'assedio o Torre mobile colpivano sicuramente per la loro imponenza e la loro altezza, superiore a quella delle mura della città assediata. Di importanza fondamentale, per i costruttori delle torri mobili, era conoscere l'altezza delle fortificazioni avversarie nella maniera più accurata possibile.Le torri servivano per annullare lo svantaggio posizionale: la finalità era quella di poter portare dei combattenti allo stesso livello dei difensori.Dalla sommità di questa torre o castello si lanciavano frecce, dardi, fuochi e pietre sui difensori per cercare di allontanarli dalle mura. Calando, quindi, un ponte sui parapetti, gli assedianti tentavano di entrare nella città fortificata.Tuttavia costituivano anche una valida difesa in copertura per le truppe che sospingevano la macchina e per quelle che la seguivano da retro. All'interno delle torri vi erano delle scale che portavano ai diversi livelli. Erano costruite in legno e rivestite in ferro o in materiale ignifugo. Le torri più grandi avevano incorporato, nella parte inferiore, un ariete che serviva per aprire un varco nella parte inferiore delle mura in modo da impegnare le truppe difensive nel settore superiore ed inferiore.



Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Arm...dio_Antica_Roma

http://www.geocities.com/athens/Agora/9259/armi4.htm

http://www.gsr-roma.com/museo/htm/FILE%20M...INE%20MUSEO.htm

Edited by KyrosMa - 4/1/2009, 17:25
 
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KyrosMa
view post Posted on 4/1/2009, 17:11




L'ACCAMPAMENTO MILITARE

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Gli accampamenti militari erano strutture, temporanee o stabili, che in epoca romana ospitavano le legioni impegnate in operazioni militari o stanziate nelle regioni di confine dell'impero. Occorre distinguere tra i castra temporanei, costituiti da tende, usati per marce o assedi, risalenti all'età repubblicana, e gli accampamenti stabili (castra stativa) con costruzioni in legno, a traliccio o in pietra, come quelli allestiti a difesa dei territori di confine (limes) nell'età imperiale.

Le descrizioni dell'accampamento (castrum) ci sono pervenute da autori latini come Polibio (II secolo a.C) e Igino (i secolo d.C.)
Dopo aver scelto ,attentamente il luogo,per lo piu' su terreni sopraelevati e in vista, nei pressi di corsi d'acqua, boschi e prati, per consentire i rifornimenti di acqua, legname e foraggio, gli accampamenti erano strutturati come una città romana,con il suo mercato, le sue strade, i suoi luoghi religiosi, gli altari, i luoghi di adunata,le stalle,un ospedale da campo (valetudinarium) e tutte le strutture tecniche, tra cui i canali e fossati per il rifornimento e lo scarico dell'acqua. La disposizione era quasi sempre la medesima, così che ogni militare sapesse che parte di lavoro gli toccava e quale era il suo ruolo. Il campo era costruito rapidamente e occupato in poche ore.

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L'accampamento,tracciato secondo le leggi della scienza augurale,era di forma quadrata o rettangolare (per l'aggiunta di un'altra strada trasversale via quintana,parallela alla via principalis),con un lato di circa 500 metri (anche se la grandezza dipendeva soprattutto dal numero di soldati) .In esso si fissavano: la sede dello stato maggiore con il foro (principia), quella del comandante della legione (legatus legionis) e la porta praetoria; con un dispositivo di mira (groma*) si stabilivano gli assi principali del campo (cardo maximus ,da nord a sud e decumanus maximus da est ad ovest), che conducevano ai quattro portoni e formavano la strada di attraversamento (via praetoria ,dalla porta pretoria sino alla porta decumana che portava al quartiere del comandante) e quella principale (via principalis che andava dalla porta desta a quella sinistra e che portava agli uffici del tribuno e del prefetto.) Quindi gli ingressi erano quattro:la praetoria (5), rivolta verso l'esercito nemico, la decumana (7), dal lato opposto, utilizata come via di fuga, la dextra (4) e la sinistra (6), collegate da due grandi strade, la via praetoria (2) e la via principalis (3), che si intersecavano al centro. Nei pressi di questo incrocio si alzava la tenda del comandante, praetorium (1), con affianco il mercato (forum) e la tesoreria (quaestorium).

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Davanti alla tenda del comandante si accampavano gli ausiliari, ai lati erano disposte le tende delle truppe scelte e quelle degli ufficiali più alti in grado, poi, dietro, quelle delle legioni, divise da cinque vie perpendicolari alla via principalis,che suddividevano tutto il campo in rettangoli (scamna). Le tende erano in genere per otto militari che costiuivano la più piccola unità amministrativo-logistica (ma non in battaglia) il contubernium; ovviamente per gli ufficiali e i sottoufficiali erano previsti alloggi più ampi.Uno spazio libero tra le tende e il muro fortificato serviva alle esercitazioni e agli spostamenti e teneva lontane le tende dalle armi nemiche.

Il castrum era delimitato da un fossato largo 10 m e profondo 3; con il materiale degli scavi si costruiva un terrapieno rinforzato da palizzate con pali acuminati conficcati verso l'alto e inclinati in avanti. Alcune porte erano protette da torri di guardia.Al di fuori del recinto erano dislocati i posti di osservazione (stationes).Quando l'accampamento era fisso, le tende venivano sostituite da case in muratura e il terrapieno da mura robuste (moenia).
Nella tarda età classica, il limescastrum divenne più ristretto e si munì di un imponente muro, di spessore fino a 3 m, difeso da torri e circondato a 10 m di distanza da fossati larghi fino a 15 metri.
Vi consiglio di leggere questo articolo molto interessante per spunti di gioco:
http://www.romanhideout.com/studies/Exp_Ar...ampo_Romano.asp


Gli accampamenti erano denominati in vario modo, a seconda delle condizioni ambientali in cui erano stati impiantati. Vi erano, per esempio, i castra aestiva, costruiti durante la stagione estiva. Gli accampamenti in cui le truppe trascorrevano l'inverno erano chiamati hiberna e non avevano quel carattere di provvisorietà che contraddistingueva di solito l'accampamento, con fortificazioni notevoli, effettuate con gran perizia; spesso le tende erano sostituite da vere e proprie costruzioni che difendevano meglio i soldati dale intemperie.Vi erano anche castra navalia, degli accampamenti costruiti sulla costa dopo uno sbarco, all'interno dei quali si tiravano in secco le navi, e vere e proprie caserme, come quella che i pretoriani costruirono sul Viminale: una fortezza, le cui rovine sono presenti ancora oggi. Esistevano anche accampamenti per gli equipaggi della flotta, a Miseno e a Ravenna, e per la cavalleria, riunita in Roma.
Ancora più fortificati erano gli accampamenti stabili (castra stativa), distribuiti lungo le frontiere delle province e presidiati in modo permanente. Le costruzioni erano tutte in muratura(come gia si e' detto). Gli ufficiali avevano vere e proprie case. Molti abitanti della zona si stabilivano intorno a questi accampamenti, per essere protetti e per sfruttare i traffici commerciali. I legionari vi portavano anche le loro famiglie.Poiché una legione contava circa seimila uomini, questi campi facilmente si trasformavano in piccole città, attorno alle quali si creava una vita collaterale, fatta di mercanti, artigiani, donne.
Da questo si capisce come molti di questi accampamenti abbiano originato città anche di grande importanza, come Coblenza, Strasburgo, Magonza, le città romane dell'Africa settentrionale, le città inglesi il cui nome termina in -cester o -chester (castrum) come Manchester ,ma anche Torino,Verona,Como, Pavia, Belluno, Brescia, Bologna ,Firenze.


Fonti:

http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761...ari_romani.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Accampamento

http://it.wikipedia.org/wiki/Castrum

http://www.homolaicus.com/storia/antica/ro...ccampamento.htm

http://storia.archeologia.com/forum/storia...ori-romani.html

* groma=http://www.legiiavg.org.uk/military/groma.html

Edited by KyrosMa - 8/2/2009, 15:25
 
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