Costruzione Archi

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Persio Aaron
view post Posted on 18/10/2009, 12:04




Salve a tutti, ho fatto una piccola ricerca inerente alla costruzione di archi, dato che a breve ne dovremmo realizzare uno. Spero possa esserci utile!

TIPOLOGIA E CARATTERISTICHE DEL LEGNO

Per costruire archi si possono usare varie specie di legni, ognuna con caratteristiche proprie che verranno ereditate dall'arco e che quindi vanno conosciute e valutate fin dall'inizio della lavorazione. Ogni essenza ha caratteristiche peculiari, che dipendono in una certa misura dalle condizioni di crescita della pianta. Se il clima si è mantenuto costante per tutta la vita dell'albero il suo legno sarà più omogeneo, mentre se ci sono state brusche variazioni nel clima o se la pianta è cresciuta inclinata (ad esempio su un pendio ripido ripido o in lento movimento) gli anelli di crescita ne risentiranno e risponderanno in modo diversificato agli sforzi cui vengono sottoposti.
Le risposte alle sollecitazioni possono variare anche a seconda di come vengono effettuati i tagli e di come viene applicato lo sforzo. La resistenza a flessione, trazione e torsione varia, infatti, in relazione alla direzione delle fibre cui sono applicate le sollecitazioni. Esaminando, per esempio, la compressione scopriamo che applicandola in direzione assiale (lungo le fibre) la resistenza è circa cinque volte maggiore di quella offerta in direzione tangenziale (tangente agli anelli di crescita) o radiale (perpendicolare agli anelli).
Le essenze si dividono genericamente in dolci (o tenere) e dure (detti anche forti). I legni dolci sono, ad esempio, quelli dei pioppo, della betulla e del salice, generalmente chiari e leggeri, che si lavorano facilmente a causa della scarsa resistenza meccanica che offrono. Al contrario i legni duri come il castagno, il faggio, e il nostro olmo sono più difficili da lavorare ma loro durezza li rende più resistenti e indicati per lavori duraturi.
Quello che si dice sull'olmo (Ulmus campestris) è che il suo legno, di colore bruno e fibroso, è adatto alla e di archi con flettenti piatti e lunghi. Ad esempio il longbow (l'arco delle guerre medioevali e di Robin Hood) può essere costituito da più essenze laminate: la faccia anteriore deve resistere maggiormente a compressione, mentre la faccia posteriore a trazione. Olmo e tasso rispondono a queste richieste.

Dal tasso (Taxus baccata) si ricava uno dei migliori arco, adatto ad ogni tipo di geometria, il cui uso è documentato ininterrottamente dal neolitico al rinascimento. Legno ad accrescimento lentissimo, la cui parte esterna, l'alburno, è di colore chiaro e ha doti di elasticità, mentre la parte interna, il durame, è di colore variabile dal bruno al rossiccio e molto resistente alla compressione. Troviamo quindi abbinate in modo naturale le caratteristiche proprie dell'arco composito

Il frassino (Fraxinus excelsior) e' abbastanza resistente compressione, ma tende a deformarsi con l'uso; il maggiociondolo (Laburnum anagyroides) ha un legno eccellente, in particolare se rinforzato con tendine e pelle grezza, il suo uso è documentato dal XVI secolo. Il durame, bruno scuro, e' la parte con le migliori proprietà meccaniche.

Il legno del nocciolo (Corylus avellana) omogeneo, legno di colore bianco o bruno chiaro, è stato largamente usato nel medioevo per costruire archi semplici. E' un legno molto affidabile, ma tende a seguire la corda; per prevenire deformazioni permanenti è preferibile usarlo per flettenti larghi e piatti.

TECNICHE DI COSTRUZIONE

Per costruire un arco si parte generalmente da un tronchetto di tasso, olmo, frassino o maggiociondolo e lo si fa stagionare per un periodo che varia da specie a specie. Quindi con cuneo e mazzuolo si staccano da due a quattro "spicchi" che vengono lavorati a colpi di accetta e rifiniti con coltelli da falegname, raspa e carta vetrata fino ad assumere la forma desiderata. Questa parte della lavorazione può durare parecchi giorni e richiede molta concentrazione e abilità. Chi lavora su un arco deve assecondare le nervature e i nodi che il materiale presenta, prevederne la risposta agli stimoli e adattare il progetto teorico al caso particolare.

CARATTERISTICHE STRUTTURALI

La lunghezza di un arco determina a grandi linee l'angolo che la corda avrà all'aggancio.
La lunghezza dell'arco influenza la sua velocità di chiusura, un arco corto è generalmente più veloce.
La maggior inerzia dei flettenti di un arco lungo e la minore corsa implica una velocità d'uscita della freccia minore.
A parità di lunghezza dell'arco, una lunghezza maggiore dei flettenti implica minore stress agli stessi, ma anche minore energia immagazzinata.
Un'impugnatura più lunga e flettenti più corti, allo stesso allungo, implicano una maggior curvatura degli stessi, più energia immagazzinata ma anche più stress.
E' il giusto compromesso di tutti questi fattori che determina che un arco sia veloce e non abbia troppe vibrazioni.
Ecco perchè un arco più lungo generalmente risulta più stabile di uno corto, ma anche meno veloce.

I flettenti sono senza dubbio la parte più critica dell'arco. Alla fine sono loro che impartiscono il movimento alla freccia. Buoni flettenti perdoneranno errori di rilascio e saranno facili da tendere. Flettenti mediocri puniranno un mediocre rilascio. Unica cosa veramente importante da controllare è che la corda, ritorni esattamente al punto di partenza, e cioè nella scanalatura predisposta sul flettente.

Flettente
image


TIPOLOGIE DI ARCO

ARCO LUNGO-LONGBOW

Arco lungo Inglese.
Materiale: Tasso
Sezione D
Lunghezza cm180
50-60 lb.



ARCO RICURVO-WARBOW

Arco Ricurvo Europeo.
Materiale: Acacia
Nocciolo,maggiociondolo ecc.
Lunghezza cm 165
50 lb.

 
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KyrosMa
view post Posted on 18/10/2009, 14:22




OTTIMO ! MA...metti le fonti ! cioè i siti da dove hai preso spunto.

Per quanto riguarda le tecniche di costruzione ,posso aggiungere che quando si ruola,dobbiamo tener conto della persona che ci chiede l'arco;in altre parole,se esso è uomo o donna ,se alto o basso,se ha una corporatura esile o robusta,altrimenti va a finire che costruiamo un arco enorme per una persona piccina che non ce la fa neanche a reggerlo ! :)

Da quanto scritto da Persio il legno che potremmo utilizzare è il Tasso partendo da un "palo" alto circa 150-160 cm ,al cui centro delimitiamo l'impugnatura larga circa 14-20 cm dipende dalla larghezza della mano (impugnature troppo corte risulterebbero scomode, impugnature troppo lunghe ridurebbero la lunghezza dei flettenti).

Poi si fissa ad una morsa queso palo,in corrispondenza dell'impugnatura e con una raspa o meglio ancora con una lama affilata ,si inizia ad assottigliarne le due estremità ;tuttavia le estremitÃà superiore e inferiore devono essere un più spesse perchè su queste vengono fatte delle tacche su cui si fissano alcune corde (tendini di animali ? :unsure: ) in modo da iniziare a tendere l'arco, cioè a piegarlo.

La curvatura deve essere più armoniosa possibile,per cui si lima con la raspa i punti dove l'arco piega meno
Quando si raggiunge una curvatura accettabile si monta la vera corda dell'arco .

Alla fine si limano le imperfezioni ,si toglie dalla morsa,si tolgono le corde che avevamo messo per piegarlo,e si modella l'impugnatura,magari mettendoci della corda.

Gli archi storici generalmente non si verniciano per non bloccare la naturale idroscopicità del legno e per poterli ingrassare periodicamente



Fonti

http://www.fausernet.novara.it/~iccarpi/me.../Varie/arco.htm

http://archi.pedrelli.eu/content/view/2/5/

Edited by KyrosMa - 18/10/2009, 17:11
 
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1 replies since 18/10/2009, 12:04   3779 views
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